L’estrazione mineraria sui fondali marini è una sfida globale attuale che comporta rischi significativi per la biodiversità e gli ecosistemi marini, specialmente in ambienti così fragili e con caratteristiche uniche come le profondità oceaniche.
L’estrazione mineraria sui fondali marini è guidata dalla crescita della popolazione mondiale e dalla domanda di progressi tecnologici che dipendono fortemente da minerali come cobalto, nichel e litio.
Gli impatti di questa attività, sebbene ancora poco compresi e poco studiati, rischiano di causare danni irreversibili alla flora e alla fauna marine, alla resilienza degli ecosistemi marini e ai servizi ecosistemici, inclusa la cattura del carbonio.
Circa il 99% del mare delle Azzorre è considerato profondo, raggiungendo una profondità media di 3000 metri, rendendolo un luogo privilegiato per la presenza di campi e sorgenti idrotermali. Oltre all’unicità di questi ecosistemi, l’interesse esterno per le sorgenti idrotermali risiede nella presenza di materiali geologici di interesse commerciale. Vari studi hanno dimostrato che le sorgenti idrotermali rilasciano fluidi contenenti ingenti quantità di solfuri, ricchi di metalli come rame, piombo, argento, zinco, ferro e oro.
L’estrazione mineraria in acque profonde avviene in condizioni molto avverse e rischiose (grandi profondità e alte pressioni), distruggendo gli ecosistemi locali e alterandone altri a migliaia di chilometri di distanza.
Dal punto di vista socio-economico, replicare questa attività negli oceani non farà altro che prolungare la nostra dipendenza da questi metalli rari e finiti. Secondo un recente rapporto di Sintef-WWF, l’uso di nuove tecnologie, modelli di economia circolare e riciclo potrebbe ridurre la domanda di minerali del 58% ed eliminare la necessità di estrazione mineraria sui fondali marini. Supportare lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e finanziare la ricerca, in particolare per comprendere il ruolo degli oceani profondi come principale deposito di carbonio del pianeta, sarà fondamentale nel processo di decarbonizzazione dell’economia.
Come affermato nel rapporto NEL PROFONDO: COSA SAPPIAMO E COSA NON SAPPIAMO SULL’ESTRAZIONE MINERARIA IN ACQUE PROFONDE, pubblicato da WWF/ANP, “Le profondità oceaniche sono l’ultima frontiera del nostro pianeta. È un mondo in gran parte sconosciuto ed inesplorato, che copre circa metà della superficie terrestre. Stiamo appena iniziando a scoprire che è un mondo brulicante di vita, con un’enorme influenza sull’intero ecosistema marino e sul nostro clima.”
Secondo la rivista Wilder, un team internazionale di scienziati ha studiato l’impatto ambientale di un esperimento di estrazione di cobalto in acque profonde, condotto nel 2020 in Giappone. Un anno dopo, i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology, rivelando un impatto molto negativo sulla vita marina. I ricercatori hanno concluso che “le aree direttamente estratte sono diventate meno abitabili per gli animali marini” e che “l’estrazione mineraria ha anche creato una nube di sedimenti che potrebbe estendersi nelle acque circostanti”, secondo un comunicato stampa sullo studio.
È quindi essenziale preservare questi fragili ecosistemi prima che sia troppo tardi. A tal fine, la comunità scientifica e varie ONG hanno unito le forze per cercare di fermare questa attività attraverso incontri, petizioni e la diffusione di informazioni sull’argomento.
Progressi e battute d’arresto nell’approvazione della moratoria
Nel luglio 2022, il partito Persone-Animali-Natura (PAN) ha presentato un disegno di legge volto a impedire lo sfruttamento dei minerali nelle acque territoriali portoghesi e nella zona economica esclusiva (ZEE) fino al 2050. La moratoria mira a vietare l’estrazione di minerali come rame, litio, nichel o manganese dai fondali marini, a causa dei potenziali impatti negativi e irreversibili sugli ecosistemi e sulla biodiversità marina. Il PAN, promotore della proposta, ha messo in guardia dai rischi di questa attività e ha difeso l’applicazione del principio di precauzione.
Il disegno di legge è stato approvato in via preliminare nell’ottobre 2023, ma lo scioglimento del parlamento nel novembre dello stesso anno, a seguito della caduta del governo, ha causato la decadenza della proposta, interrompendo temporaneamente il processo. In risposta a questo ostacolo, il PAN ha presentato una nuova proposta in parlamento, ribadendo la necessità di una moratoria sull’estrazione mineraria in acque profonde. Contemporaneamente, organizzazioni ambientaliste come ANP/WWF Portogallo hanno intensificato i loro sforzi, incontrando rappresentanti del governo per sottolineare l’urgenza di proteggere gli ecosistemi marini. Queste organizzazioni hanno avvertito dei rischi associati all’estrazione mineraria sui fondali marini, tra cui la distruzione degli habitat e la possibile estinzione di specie, e hanno ribadito la necessità di applicare il principio di precauzione.
Alla fine, la moratoria è stata ripresentata e votata nel 2025 per diventare legge ufficiale, cosa che è avvenuta il 31 gennaio 2025. Con questa approvazione, il Portogallo ha riaffermato il suo impegno nella protezione degli oceani, allineandosi alle preoccupazioni internazionali sugli impatti economici e ambientali dell’estrazione mineraria in acque profonde. Questa posizione rafforza la necessità di una regolamentazione prudente, basata su evidenze scientifiche, prima di procedere con qualsiasi attività di esplorazione mineraria sui fondali marini.
Questa decisione è stata accolta con favore dalle ONG ambientaliste come ASPEA, ANP/WWF, Sciaena e la Sustainable Oceans Alliance (SOA), che hanno sottolineato l’importanza di questa misura per la protezione degli ecosistemi marini. Anche la Fondazione Océano Azul ha espresso il proprio sostegno e, nelle parole di Tiago Pitta e Cunha, Direttore Esecutivo della Fondazione: “Questa decisione del Parlamento portoghese è una misura saggia e non solo necessaria, ma anche urgente per evitare una corsa verso l’estrazione mineraria sottomarina, che sarebbe l’ultimo atto di irresponsabilità collettiva dell’umanità.”
È necessario informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di preservare l’oceano e il suo ruolo indiscutibile nell’equilibrio del pianeta, affinché vi sia partecipazione e azione per garantire un futuro equilibrato e sano per l’umanità e la natura.
Attività Complementari
- Indaga il tipo di macchinari utilizzati nell’estrazione mineraria in acque profonde e come avviene il processo di estrazione.
- Esplora le caratteristiche delle specie marine delle profondità oceaniche e realizzare un’illustrazione di quelle più interessanti.
- Scopri quali minerali si trovano nelle profondità marine e come vengono utilizzati nelle nuove tecnologie.