Grazie ad un nuovo dispositivo sperimentale è stata effettuata con successo la prima “telefonata olografica” tra l’Università di Bari e l’Università del Rojava in Siria.
Quante volte abbiamo detto a chi amiamo: “Quanto vorrei che tu fossi qui”… Un desiderio che si fa ancora più forte quanto la persona amata è in una situazione di pericolo.
Ebbene, questo sogno potrebbe presto diventare realtà grazie al primo esperimento al mondo di conversazione sincrona tramite trasmissione in diretta di ologrammi di due persone (in scala 1:1) distanti migliaia di kilometri tra loro.
Il test di “telefonata olografica” realizzato dall’Università di Bari e dall’azienda Predict Spa è infatti perfettamente riuscito.
I protagonisti dello studio sugli ologrammi
La ricerca è stata condotta da Marilù Mastrogiovanni nell’ambito del dottorato in “Scienze delle relazioni umane” dell’Università di Bari, avviato nel gennaio 2022.
I dottorati di ricerca PON Innovazione prevedono l’individuazione di un partner tecnologico e, per questo suo studio, la d.ssa Mastrogiovanni ha scelto la Società per azioni Predict.
L’azienda pugliese, specializzata nello sviluppo di tecnologie nel settore dell’healthcare, nella diagnostica in vivo non invasiva e nella robotica sanitaria, ha messo a disposizione del progetto il suo sistema di comunicazione con visori di realtà aumentata e il suo team di Ricerca e Sviluppo.
La sfida era quella di riuscire a “comunicare in olo-presenza” ma senza l’utilizzo di visori hololens. La possibilità cioè di visualizzare in diretta l’ologramma (in dimensioni reali) della persona con cui si sta conversando, ascoltando la sua voce e vedendo i suoi movimenti.
E grazie ad una positiva collaborazione tra pubblico e privato, sotto la supervisione di Loredana Perla, docente di Pedagogia e didattica speciale, Direttrice del dipartimento di Formazione, Psicologia e Comunicazione (For.Psi.Com.) dell’Università di Bari e del LARID (il Laboratorio di ricerca didattica), l’obbiettivo è stato centrato.
Perché la scelta del Kurdistan siriano
L’Università del Rojava, nella Siria del nord-est, è stata l’accademia presso la quale si è completata la fase di testing a fine ottobre 2024 (poche settimane prima della fase finale della guerra civile siriana che ha portato alla fuga del dittatore Hassad).
La dottoranda in Pedagogia Speciale e Sociologia Generale Marilù Mastrogiovanni ha scelto questo remoto Ateneo nel Kurdistan siriano per una ragione specifica: “I campi di applicazione di questa tecnologia per la comunicazione a distanza tramite ologrammi sono tutti da esplorare: l’infotainment e l’edutainment sono quelli a cui si rivolge naturalmente il nuovo dispositivo, ma si possono anche immaginare scenari di connessione tra i più avveniristici” ha spiegato Mastrogiovanni (che è anche giornalista e docente in giornalismo d’inchiesta presso il Master e il corso di laurea in Comunicazione di UniBa).
“La ricerca parte dallo studio con un approccio sociologico del movimento Ecofemminista italiano per arrivare a immaginare nuove modalità di connessione e interazione all’interno di community ristrette, usando gli ologrammi in presenza e in real time come strumento didattico che agevoli un apprendimento empatico e un maggiore coinvolgimento degli studenti. Ad esempio potremmo far incontrare persone che altrimenti non potrebbero mai spostarsi dai luoghi in cui si trovano, perché in zone di guerra, perché in carcere, perché in un campo profughi, perché non viene loro rilasciato il visto o per altre ragioni politiche o economiche. Possiamo liberare i corpi e renderli non più il terreno dello scontro di ogni oppressione, ma uno strumento didattico per l’elaborazione del pensiero critico” – conclude Mastrogiovanni.
Una visione condivisa da Zilan Ehmed, del Dipartimento di Jineoloji dell’Università del Rojava: “Siamo felici di essere partner accademico di questo innovativo percorso di ricerca. La Jineoloji, la “Scienza delle donne” può essere davvero un paradigma scientifico rivoluzionario che va nella direzione dell’innovazione sociale e politica, del multiculturalismo, dell’autoderminazione degli individui e dei popoli. Nel nord est della Siria, nonostante la guerra civile e il quotidiano bombardamento da parte dei droni turchi, il popolo curdo sta costruendo un nuovo assetto politico basato sul “Confederalismo democratico” e sul costrutto “Jin, Jan Azadì”, ovvero “Donna, vita, libertà”. Ci auguriamo di poter continuare a collaborare con l’Università di Bari e con il Laboratorio di ricerca didattica Larid, e che questo dispositivo di “liberazione dei corpi” possa contribuire al dialogo con il popolo curdo e alla valorizzazione delle sue istanze”.
Il risultato dell’esperimento
La nuova tecnologia è stata presentata il 26 novembre 2024 presso l’Università di Bari, nell’ambito del nono Forum delle Giornaliste del Mediterraneo (FMWJ).
Si tratta di una soluzione smart in grado di realizzare la tele-presenza olografica utilizzando un semplice smartphone o un tablet per collegarsi olograficamente da qualunque parte del mondo.
È proprio quello che è accaduto in occasione del collegamento tra Università di Bari e Università del Rojava dal Kurdistan siriano del quale sono state mostrate le immagini e commentati i risultati.
Per la professoressa Loredana Perla: “Il Dipartimento For.Psi.Com sta investendo molto nella ricerca pedagogica e sui nuovi device tecnologici per la didattica: crediamo che i docenti dell’oggi e del domani debbano saper cavalcare le onde, anche anomale, dell’innovazione tecnologica, per immaginare modi sempre più coinvolgenti di insegnamento e apprendimento, senza mai perder di vista però l’umanesimo che deve rimanere alla base del nostro agire etico”.
Soddisfazione anche da parte della manager di Predict, ingegnera Monica Carella: “siamo entusiasti di essere stati partner tecnologici di questo innovativo progetto di ricerca. Questa iniziativa con il Palco Olografico rappresenta un esordio importante per l’azienda, in quanto si tratta della sua prima sperimentazione all’estero. È un traguardo che prova le potenzialità dell’applicazioni di questa tecnologia, capace di aprire nuove strade nell’insegnamento e portare l’apprendimento a un nuovo livello. La missione di Predict è sempre stata quella di mettere la tecnologia al servizio delle persone, e crediamo che il Palco Olografico possa diventare uno strumento prezioso non solo per l’educazione, come già avviene, ma anche per il giornalismo e la comunicazione”.