TikTok è stata lanciata nel settembre 2016 da ByteDance, una società cinese. L’app ha rapidamente guadagnato popolarità, soprattutto tra i giovani, grazie alla sua capacità di creare e condividere brevi video musicali, sfide virali e contenuti umoristici. Con oltre un miliardo di utenti attivi mensili, TikTok è diventata una delle piattaforme di social media più influenti al mondo.
Il pubblico principale di TikTok è costituito da adolescenti e giovani adulti, particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dei social media. La pressione per creare contenuti virali e l’ossessione per i “like” e i follower possono amplificare questi problemi ma uno dei pericoli più preoccupanti deriva dallo stesso algoritmo del social, progettato per imparare dai comportamenti degli utenti e massimizzare l’engagement e la permanenza sulla piattaforma.
Un esperimento del Center for Countering Digital Hate del 2022, attraverso la creazione di account che imitavano i comportamenti dei tredicenni, ha rilevato che l’algoritmo di TikTok consigliava rapidamente video sul suicidio e sui disturbi alimentari: il feed “Per Te” dell’app suggeriva contenuti pericolosi sul suicidio entro una media di 2,6 minuti e sui disturbi alimentari entro gli 8 minuti.
Inoltre, gli account TikTok con “loseweight” nel nick, definiti “Vulnerable Teen Accounts”, ricevevano molte più esposizioni: video tre volte più dannosi e dodici volte più frequenti rispetto agli account standard.
A condurre uno studio simile è stata Amnesty International, con la collaborazione dell’Algorithmic Transparency Institute e di AI Forensics. Salvatore Romano, ricercatore per AI Forensics, ha affermato che “i video suggeriti sono risultati molto pesanti anche per i ricercatori. Questo tipo di materiali, soprattutto se mostrati di seguito in un loop infinito, possono avere effetti molto pericolosi”.
“I risultati mostrano come le design practices di TikTok siano manipolatorie e creino dipendenza”, ha dichiarato Lisa Dittmer, ricercatrice di Amnesty International. Il sistema di raccomandazione dei contenuti – ritenuto responsabile per la sua ascesa a livello globale – espone bambini e giovani adulti con problemi di salute mentale a seri rischi”.
Alla richiesta di spiegazioni, TikTok ha ribadito il suo impegno nella protezione della sua comunità. In una lettera ad Amnesty ha dichiarato: “Abbiamo sviluppato e implementato sistemi che limitano i contenuti relativi ad argomenti che possono essere accettabili se visti occasionalmente, ma potenzialmente problematici quando presentati in modo continuativo. Continuiamo a lavorare per espandere e implementare questi sistemi, inclusa l’aggiunta di ulteriori argomenti legati alla salute mentale”.
La storia di Marie e della prima denuncia a Tik Tok
La giovanissima Marie si è suicidata nel settembre del 2021, a 15 anni. Era vittima di bullismo a causa del suo peso e l’aveva raccontato alcuni giorni prima proprio con un video su TikTok. Quel post, secondo la denuncia, avrebbe innescato il suggerimento di un fiume di video negativi sulla sua bacheca. Due anni dopo, i genitori di Marie hanno sporto denuncia contro TikTok per “istigazione al suicidio” e “mancata assistenza a persona in pericolo”.
Il Fenomeno delle sfide virali
Un altro degli aspetti più preoccupanti di TikTok è il fenomeno delle sfide virali. Spesso pericolose, diventano rapidamente popolari, spingendo gli utenti a partecipare per ottenere visibilità. Alcune di queste hanno portato a incidenti gravi e, in alcuni casi, al suicidio. Come nella “Blue Whale Challenge”, che ha avuto origine su altre piattaforme ma ha trovato terreno fertile su TikTok proponendo una serie di compiti autolesionistici che culminavano nel suicidio.
Bypassando la moderazione
La piattaforma ha adottato diverse misure per proteggere i minori. Tuttavia, avviene in maniera automatica. “Le piattaforme scelgono questo tipo di moderazione, rispetto a una fatta interamente da esseri umani, per questioni di costi ma anche di rapidità. Un algoritmo, per quanto perfezionato, sbaglierà sempre. Anche perché i primi a cercare di aggirarlo sono gli utenti, che ne conoscono le regole”.
La guerra mondiale a TikTok
Lo scorso marzo, la Camera e il senato americani hanno approvato in tempi record una legge che apre la strada al divieto ad usare TikTok nel Paese. La legge prevede che la società cinese venda entro sei mesi TikTok ad una società americana, pena la messa al bando.
La risposta della Cina non ha tardato ad arrivare, definendo la questione “Un atto di bullismo che si ritorcerà contro gli stessi Stati Uniti”.
Tutto questo, in piena campagna elettorale, ha dato un assist all’ex presidente Donald Trump, che in passato si era dichiarato contrario a TikTok ma ha rapidamente cambiato opinione: “Con la messa al bando di TikTok, Facebook e gli altri, ma soprattutto Facebook, ne beneficeranno”.
In realtà c’è molto altro: l’obiettivo di Trump è non inimicarsi una fetta cruciale dell’elettorato giovanile e soprattutto Jeff Yass, miliardario finanziatore repubblicano con legami con l’entourage di Trump, che possiede il 15% di ByteDance.
Provvedimenti sono stati annunciati anche in Italia. Il ministro della Pubblica amministrazione Zangrillo ha chiesto ai dipendenti pubblici di cancellare l’app entro il 15 marzo.Nel 2020, il governo indiano ha deciso, a pochi giorni dall’uccisione di 20 soldati su un confine himalayano, di vietarla per problemi di sicurezza;
anche Taiwan, su sollecitazione dell’Fbi,ne ha vietato l’uso; negli Stati Uniti è stato dato un ultimatum ai dipendenti delle agenzie governative per disinstallare TikTok e lo stesso ha fatto il Canada;
il Parlamento, la Commissione e il Consiglio UE, hanno imposto divieti a TikTok sui dispositivi dei propri dipendenti; le autorità pakistane hanno temporaneamente vietato TikTok almeno a causa della diffusione di contenuti immorali; in Afghanistan è stato bandito perché contribuisce alla perdizione delle nuove generazioni.
Il ruolo di genitori ed educatori
Genitori ed educatori svolgono un ruolo cruciale nel mitigare i rischi associati a TikTok. È fondamentale che essi siano consapevoli dei contenuti che i loro figli visualizzano e instaurino un dialogo aperto sulla sicurezza online. Promuovere la consapevolezza digitale è essenziale per aiutare i giovani a navigare in modo sicuro nei social, a riconoscere i rischi associati ai contenuti, i segnali di pericolo e gli strumenti per ottenere aiuto. Le scuole possono giocare un ruolo cruciale, integrando la consapevolezza digitale nei programmi di studio e fornendo supporto agli studenti.
TikTok, con la sua immensa popolarità e influenza, ha il potenziale per essere una forza positiva fra i giovani. Tuttavia, i rischi associati ai contenuti pericolosi non possono essere ignorati. Solo attraverso sforzi collettivi si può creare un ambiente online sicuro e supportivo, riducendo i rischi di autolesionismo e suicidio tra i giovani.